venerdì 29 aprile 2011

A piede libero - Essere una palla al piede

Spesso nel linguaggio gionalistico accade di trovarsi di fronte a particolari espressioni come: "a piede libero".
A piede libero è un'espressione usata per indicare chi è in attesa di un processo senza essere in prigione.
Questo modo di dire deriva dall'usanza medievale di chiudere con ceppi i piedi dei carcerati.
I ceppi erano costituiti da una lunga asta orizzontale su cui erano infilati degli anelli scorrevoli destinati a chiudere i polsi  e le caviglie dei prigionieri.

Sempre restando in tema di "carcerati" e "galeotti" passiamo ad un altro modo di dire: "essere una palla al piede". Quante volte ci siamo sentiti rivolgere questa non tanto cordiale espressione: "Ma sei proprio una palla al piede!" 
Questa frase indica qualcuno che si comporta da ostacolo, chi costituisce un impaccio, un impedimento; chi limita la libertà di qualcuno. Allude alla palla di piombo o di ferro che un tempo veniva saldata alle catene con cui si legavano le caviglie dei prigionieri per impedirne la fuga.  Spesso nei fumetti o nei cartoni nimati è possibile incontrare il tipico carcerato con la divisa a strisce bianche e nere e la classica "palla al piede".

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