giovedì 27 gennaio 2011

Primo Levi "Se questo è un uomo" e "La tregua"

27 gennaio. Giorno della memoria. Giorno in cui l'armata sovietica entrò nel lager di Auschwitz.  Giorno scelto per ricordare il terribile tentativo di genocidio operato da parte dei nazisti di Hitler ai danni degli ebrei e non solo. Non dimentichiamo tutte le minoranze e le persone considerate "diverse" che vennero rinchiuse nei lager. Gli omosessuali, zingari, politici dell'opposizione. Persone scomode, che avrebbero "intaccato" la "purezza" della razza.
Per ricordare la Shoah, propongo la lettura di un libro, che ho letto qualche anno fa, ma che ricordo ancora per la gravità dell'argomento trattato e la scorrevolezza della scrittura: "Se questo è un uomo" di Primo Levi, approfitto anche per consigliare la seconda parte di quest'opera : "La tregua". Spesso si trovano insieme in un volume unico.

La trama è nota ed è simile ai tanti racconti fatti dai sopravvissuti ai campi di concentramento, l'opera non fu scritta per vendetta, ma solo per ricordare, affinchè resi noti questi terribili avvenimenti non accadessero più.
L'autore racconta l'esperienza nel lager e della deportazione, dal primo capitolo (Il viaggio) in cui si parla dei campi di transito e del viaggio degli ebrei italiani in Germania, fino all' ultima parte in cui, malato, attende l'arrivo dell'Armata Rossa che porterà in salvo i superstiti.

"La tregua" tratta, invece, dell' incredibile viaggio dei deportati, ormai liberati,  verso le proprie terre natìe.

 Sono due opere che non possono mancare nella libreria di ciascuno di noi.



 « Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no. »



Per saperne di più e per conoscere gli eventi organizzati nella propria città in occasione del "Giorno della memoria" visitate questo utilissimo sito: http://www.lager.it/giorno_memoria.html
Per conoscere meglio questo autore, vi consiglio questo sito: www.primolevi.it/ 

Ricordo, inoltre, la recente proposta da parte di R. Pacifici, capo della Comunità israelitica di Roma, di una legge, che punisca il negazionismo (le ideologie che negano la reale esistenza dei campi di concentramento) o il ridimensionamento di questa tragedia. 
 

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