mercoledì 26 gennaio 2011

Pettegolezzi

A tutti piace "spettegolare", non neghiamolo! L'amica che ha lasciato il fidanzato, la collega che ha sbagliato il colore della tinta, il direttore che va in giro con la patta aperta, ogni scusa è buona per chiacchierare e spettegolare. Oppure pensiamo a quante volte abbiamo annunciato: " Ma Tizia è proprio una gran pettegola! A proposito...lo sai che suo marito è stato visto con una biondona? L'ho sempre detto io che quello lì non mi convinceva..."
E se proprio non vi considerate avvezzi agli spettegulezz, non ditemi che non avete mai sbirciato tra le pagine di una rivista scandalistica pensando: "Cavoli! Hai capito alla ex velina che si è messa con Clooney?"
Anche i pettegolezzi hanno un loro perchè!

L'uomo, in quanto animale sociale, comunica. I gruppi vivono di comunicazione, altrimenti non potrebbero progredire (è grazie alla comunicazione che avvengono i miglioramenti della società, pensate se ognuno avesse tenuto le proprie scoperte per sè, non saremmo stati neanche in grado di usare tutti il fuoco). Il bisogno di comunicare è così forte che la comunicazione avviene anche senza che ci siano dei motivi concreti. Il pettegolezzo è una manifestazione di questa necessità.
In mancanza di fatti importanti di cui parlare, si finisce per parlare di altri membri del gruppo, spesso giudicandoli in modo positivo o negativo (dal collega dell'ufficio, all'amica del cuore, passando per i VIP).
Il pettegolezzo può essere considerato come una pratica UNIVERSALE, in quanto si ritrova in tutte le culture. E' utile al fine di rafforzare i rapporti interpersonali e a far circolare una certa immagine di se stessi e degli altri membri del gruppo.

 Niente male eh? Quindi il pettegolezzo non è come potrebbe sembrare una pratica così inutile e frivola...anzi! Ha delle sue motivazioni e funzioni sociali!

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